Documenti, 33/2015, 16/10/2015, pag. 11
Problema spinoso e complesso
L'ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti
Walter Kasper
«La questione dell’ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti non è un problema nuovo e non è un problema tedesco». Esordisce così il card. Kasper introducendo il saggio da lui dedicato a un problema «spinoso e complesso», pubblicato su Stimmen der Zeit nel luglio scorso. Collocata nel paradigma teologico dell’alleanza, la comprensione del matrimonio cristiano considera la possibilità del «fallimento», senza rinunciare all’indissolubilità (fondata nel patto stabilito da Dio in Gesù con la Chiesa). Tale concezione, che «non deve portare a un’idealizzazione estranea alla vita», pone una Chiesa che si comprende come sacramento della misericordia nella necessità di «accompagnare su un nuovo cammino e dare nuova speranza a persone che nel loro matrimonio hanno dolorosamente fallito». Argomentando l’insufficienza della «comunione spirituale» come via di uscita, Kasper propone – «in linea con la comprensione del matrimonio di Tommaso e della tradizione che a lui si richiama» – l’esplorazione della via paenitentialis, «accompagnata da un esperto confessore» e posta, secondo l’antica prassi della Chiesa, «sotto l’autorità del vescovo». Nella convinzione che il problema non ammetta «alcuna soluzione generale, ma solo soluzioni singolari».
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