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Documenti, 32/2015, 09/10/2015, pag. 1

Con l'olio dell'accoglienza e della misericordia

In apertura della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi

Francesco
«Preghiamo perché il Sinodo che domani si apre sappia ricondurre a un’immagine compiuta di uomo l’esperienza coniugale e familiare». Lo scorso sabato 3 ottobre, in Piazza San Pietro, Francesco è intervenuto alla veglia di preghiera con le famiglie promossa dalla CEI in vista dell’apertura della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Il giorno seguente, domenica 4 ottobre, nella Basilica vaticana, il papa ha presieduto la celebrazione eucaristica con la quale ha aperto ufficialmente il Sinodo, dedicato al tema: «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo». La Chiesa, ha detto nella sua omelia facendo eco alle parole di Giovanni XXIII in apertura del Concilio, «è chiamata a vivere la sua missione nella carità che non punta il dito per giudicare gli altri, ma – fedele alla sua natura di madre – si sente in dovere di cercare e curare le coppie ferite con l’olio dell’accoglienza e della misericordia».

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Il 10 febbraio papa Francesco ha scritto una lettera alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, pubblicata poi il giorno successivo. Il tema riguarda le «deportazioni di massa» che la nuova amministrazione Trump ha già attivato, mobilitando l’esercito (cf. anche Regno-att. 4,2025,70 e 106). La lettera invita i vescovi a resistere al provvedimento. Si tratta di fatto di una rottura tra Roma e Washington che non ha precedenti. Il papa esorta «tutti i fedeli della Chiesa cattolica, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a non cedere a narrazioni che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati».

Il giorno stesso i vescovi degli Stati Uniti hanno risposto al papa per bocca del presidente della Conferenza dei vescovi cattolici, l’ordinario militare mons. Timothy Broglio (cf. riquadro a p. 130).