Documenti, 30/2015, 25/09/2015, pag. 16
Fuori la 'ndrangheta dalle processioni
Regolamento diocesano per le processioni
Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea
«Le processioni religiose si svolgano con ordine e serietà (...). L’itinerario ed eventuali soste devono essere preventivamente stabiliti dal parroco e dal consiglio pastorale e comunicati ai fedeli». A seguito delle vicende che nel luglio 2014 avevano richiamato l’attenzione sulla presenza della ‘ndrangheta nella gestione delle processioni religiose, lo scorso 1° marzo è entrato in vigore, per tre anni ad experimentum, il Regolamento diocesano per le processioni approvato dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo, il 12 febbraio. Evidente sia il richiamo ai fondamenti («ogni processione (...); deve costituire nella festa un momento importante, vissuto spiritualmente con intensità, preparato da congrua catechesi e preghiera»), sia il desiderio di valorizzare e difendere la religiosità popolare da infiltrazioni perverse e scandalose: «I portatori delle statue siano prevalentemente fedeli che vivono con assiduità la vita della parrocchia o della confraternita, di cui eventualmente si è parte. (...) Non sono ammessi a questo compito persone aderenti ad associazioni condannate dalla Chiesa, che siano sotto processo in corso per associazione mafiosa o che siano incorse in condanna per mafia, senza prima aver dato segni pubblici di pentimento e di ravvedimento».
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