Documenti, 28/2015, 04/09/2015, pag. 14
Non rispondiamo come Caino
Lettera sull'emergenza immigrazione
«Recentemente l’arrivo di migranti ha dato luogo a qualche episodio di particolare tensione sociale, anche a causa di scelte improvvide per la loro sistemazione. (...) Vorremmo offrire ai cristiani, e a quanti credono nel valore della solidarietà, alcune considerazioni pacate e, soprattutto, ispirate a ciò che orienta la vita dei credenti». Così esordisce la lettera firmata dai vescovi di Treviso, mons. Gardin, e Vittorio Veneto, mons. Pizziolo, dedicata all’emergenza immigrazione e datata 29 luglio. Vi si esprimono la coscienza della complessità del fenomeno e le denunce di una insufficiente gestione da parte delle istituzioni civili e della strumentalizzazione di una parte del mondo politico. Ma vi si attesta soprattutto lo sforzo di una mediazione non facile all’interno delle stesse comunità ecclesiali di fronte a un fenomeno che suscita inquietudini e che al contempo impegna la verità della testimonianza cristiana: «Vorremmo che preclusioni di principio, atteggiamenti di parte dettati dall’appartenenza politica, come pure l’accento posto solo sul “disturbo” che queste persone ci arrecano, non ci togliessero la libertà interiore di pensare e agire secondo alcuni criteri irrinunciabili per i cristiani».
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