Documenti, 27/2015, 24/07/2015, pag. 9
I poveri, nel cuore e al centro
Riflessione in vista del Convegno di Firenze 2015
«Il punto di partenza è la povertà intesa come categoria teologica, cioè come percorso necessario e urgente per comprendere la novità del Vangelo e riscoprirlo nella storia che viviamo». Fra i molti soggetti della carità da qualche mese appare un nuovo riferimento: «Reti della carità». Si tratta di 37 associazioni e comunità che, a cavallo fra credenti e no, perseguono un sistematico confronto in ordine al rinnovamento sociale ed ecclesiale a partire dai valori e dalla vita dei poveri. L’ultimo frutto è un documento – pubblicato come contributo in vista del Convegno di Firenze – dal titolo «Per una Chiesa povera dei poveri», che è stato presentato al segretario generale della CEI, mons. Galantino, in un incontro del 5 maggio scorso a Milano. Senza organi dirigenti né burocrazie, il nuovo soggetto persegue l’opzione evangelica per i poveri, crea spazi di riflessione e preghiera per uno stile di vita austero, opera per un rinnovamento della Chiesa e del vivere civile. Due i riferimenti più insistiti: la memoria del card. Martini e del suo magistero; la figura, le scelte e l’insegnamento di papa Francesco. «Non una Chiesa che aiuta i poveri, ma una Chiesa povera. (...) Questa spiritualità, anche mistica, è il grande terreno di confronto e dialogo con credenti e non credenti».
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