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Documenti, 2/2015, 16/01/2015, pag. 1

Dalla cultura del rifiuto a quella dell'incontro

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Francesco
«Accanto alla pace, il presepe racconta anche un’altra drammatica realtà: quella del rifiuto». È stato questo – il «rifiuto» e le sue tante, odierne declinazioni – il tema scelto da Francesco, lo scorso 12 gennaio, per il suo incontro con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. «C’è un’indole del rifiuto che ci accomuna», ha detto, «che induce a non guardare al prossimo come a un fratello da accogliere». Si tratta di quell'atteggiamento che è espressione di una «cultura dello scarto» che ferisce l’umanità, ancora «lacerata da tensioni e conflitti di ogni sorta». Dopo una rassegna mondiale delle tante «vite scartate», il papa ha ringraziato Dio «per i dialoghi e gli incontri che ci ha concesso e per alcuni frutti di pace che ci ha dato la gioia di assaporare» nell'anno passato, menzionando in particolare i due viaggi apostolici in Albania e Turchia, e la «recente decisione degli Stati Uniti d’America e di Cuba di porre fine a un silenzio reciproco durato oltre mezzo secolo e di riavvicinarsi per il bene dei rispettivi cittadini», situazione nella quale lo stesso Francesco si è personalmente impegnato come mediatore.

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