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Documenti, 15/2015, 24/04/2015, pag. 1

Visione e teologia in un mondo aperto

Lectio magistralis alla Facoltà teologica del Triveneto (Padova, 24.4.2015)

Card. Pietro Parolin
Nel decennale della sua fondazione, la Facoltà teologica del Triveneto ha celebrato il suo dies academicus (24.4.2015) con una lectio magistralis del card. Pietro Parolin, veneto di origine. La riflessione del segretario di stato, lunga e documentata, ha offerto un quadro della visione e della teologia di papa Bergoglio. Uno sguardo, quello del papa, che ci impegna, perché «decentra la nostra abituale prospettiva e per certi versi stravolge il nostro modo di vedere il mondo e la Chiesa». Infatti, il mondo che Francesco «descrive e interpreta è un mondo aperto, dove in principio non esistono situazioni o abitudini precostituite, ma è un mondo di relazioni e di dialogo, due aspetti che sono per lui una regola di vita. Teologi e non, ci troviamo di fronte a un approccio che può essere applicato alla geopolitica, come pure alla teologia, alla sua ricerca e al suo insegnamento».

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Documenti, 2023-3

Ritrovare lo spirito di Helsinki

Card. Pietro Parolin, segretario di stato vaticano

Il 13 dicembre 2022 l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in collaborazione con la rivista di geopolitica Limes e i media vaticani, ha organizzato una conferenza su «L’Europa e la guerra. Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». All’incontro ha partecipato il segretario di stato vaticano card. Pietro Parolin, con un intervento intitolato «Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». Atto finale della Conferenza di Helsinki (o Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa), gli Accordi di Helsinki furono firmati il 1° agosto 1975 da 33 paesi europei dell’Est e dell’Ovest e da Stati Uniti e Canada, e stabilirono dieci principi che contribuirono alla distensione in Europa.

Secondo il segretario di stato vaticano, oggi «non ci sono le condizioni perché si ripeta quanto accaduto a Helsinki». Tuttavia «non possiamo leggere il presente e immaginare il futuro soltanto sulla base dei vecchi schemi, delle vecchie alleanze militari o delle colonizzazioni ideologiche ed economiche». È necessario «un maggiore coinvolgimento… della società civile europea, dei movimenti per la pace» per «rinfrescare e ringiovanire quei concetti di pace e solidarietà che vengono richiamati, a volte “a gettone” e secondo le convenienze, ma dei quali oggi pochi sembrano prendersi effettivamente cura». In questo processo l’Europa deve tornare a essere «faro di una civiltà fondata sulla pace, sul diritto e sulla giustizia internazionale».

 

Documenti, 2021-17

Francesco: ritornare a messa

Card. Pietro Parolin

In occasione della 71ª Settimana liturgica nazionale (Cremona, 23-26.8.2021), il 23 agosto papa Francesco ha inviato per il tramite del cardinale segretario di stato Pietro Parolin un Messaggio al presidente del Centro di azione liturgica, il vescovo di Castellaneta mons. Claudio Maniago. Nel testo il papa auspica un’azione mirata alla necessità di riportare la messa al centro della fede e della spiritualità, dopo il «digiuno» liturgico causato dalle misure di contrasto alla diffusione del COVID-19 (www.vatican.va).

Documenti, 2020-21

Il Rapporto McCarrick

Card. Pietro Parolin; Segreteria di stato

Nato per decisione di papa Francesco «in data 6 ottobre 2018, di svolgere un’indagine accurata sull’intera documentazione conservata negli archivi dei dicasteri e degli uffici della Santa Sede riguardanti l’allora cardinale McCarrick», il Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick (di cui pubblichiamo l’introduzione) è frutto di una complessa elaborazione da parte della Segreteria di stato, integrata anche da 90 interviste: tra queste anche quella a Benedetto XVI e allo stesso Francesco.

Due le conclusioni che ha suggerito il card. Pietro Parolin, segretario di stato vaticano, il 10 novembre nella Dichiarazione in occasione della pubblicazione del Rapporto, subito dopo la costatazione per l’enorme dolore inferto alle vittime e per il danno provocato alla Chiesa locale e universale. La prima. «Nessuna procedura, anche la più perfezionata, è esente da errori, perché coinvolge le coscienze e le decisioni di uomini e di donne. Ma il rapporto avrà degli effetti anche in questo: nel rendere tutti (…) più consapevoli del peso delle proprie decisioni o delle omissioni». La seconda. «L’invito che mi permetto di rivolgere a chiunque cerchi risposte è di leggere interamente il documento e non illudersi di trovare la verità in una parte piuttosto che un’altra. Solo dalla visione complessiva e dalla conoscenza, nella loro interezza, di quanto ricostruito (…) sarà possibile comprendere quanto è accaduto».