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Documenti, 10/2015, 13/03/2015, pag. 1

Misericordia, prima di tutto

Annuncio dell'Anno santo straordinario, giubileo della misericordia

Francesco

Venerdì 13 marzo papa Francesco ha presieduto una liturgia penitenziale per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale. La celebrazione ha aperto lo speciale momento penitenziale, chiamato «24 ore per il Signore», promosso dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Durante l’omelia, che viene qui riportata, il pontefice ha annunciato la celebrazione di un Anno santo straordinario – un giubileo della misericordia – che avrà inizio con l’apertura della Porta santa in San Pietro nella solennità dell’Immacolata concezione 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di nostro Signore Gesù Cristo, re dell’universo. «Sono convinto», conclude Francesco, «che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, potrà trovare in questo giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione a ogni uomo e a ogni donna del nostro tempo».

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Il focus del viaggio è stato il rapporto con l’islam, soprattutto in Indonesia, dove nell’ex capitale Giacarta si è svolto il momento forse più simbolico dell’intero viaggio, con la celebrazione interreligiosa nella moschea più grande del Sud-est asiatico insieme ai rappresentanti di tutte le fedi riconosciute dallo Stato.

Durante tutti gli incontri papa Francesco ha sottolineato il valore dell’unità nella diversità (che è anche il motto nazionale dell’Indonesia) e dell’armonia delle differenze: «L’armonia nel rispetto delle diversità si raggiunge quando ogni visione particolare tiene conto delle necessità comuni e quando ogni gruppo etnico e confessione religiosa agiscono in spirito di fraternità, perseguendo il nobile fine di servire il bene di tutti. La consapevolezza di partecipare a una storia condivisa, nella quale ciascuno porta il proprio contributo e dove è fondamentale la solidarietà di ogni parte verso il tutto, aiuta a individuare le giuste soluzioni, a evitare l’esasperazione dei contrasti e a trasformare la contrapposizione in fattiva collaborazione» (Giacarta, 4 settembre).

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