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Documenti, 9/2014, 01/05/2014, pag. 266

Siete certi che il Signore lo abbia chiamato? Alla Congregazione per i vescovi

Francesco
«Questa Congregazione esiste per assicurarsi che il nome di chi è scelto sia stato prima di tutto pronunciato dal Signore». La scelta dei pastori del popolo di Dio e i criteri a cui deve ispirarsi è una preoccupazione ricorrente nelle parole del papa. Lo scorso 27 febbraio, alla riunione della Congregazione per i vescovi, Francesco è tornato sul tema. Il vescovo è anzitutto «testimone del Risorto», il «coraggio di morire, la generosità (...) di consumarsi per il gregge» fanno parte del suo DNA; per identificarlo «non serve la contabilità delle doti umane, intellettuali, culturali e nemmeno pastorali». E ancora: «La Chiesa non ha bisogno di apologeti delle proprie cause né di crociati delle proprie battaglie», ma di pastori autenticamente santi, uomini di pazienza e di preghiera, «fiduciosi seminatori», «custodi della dottrina non per misurare quanto il mondo viva distante dalla verità che essa contiene, ma per affascinare il mondo, per incantarlo con la bellezza dell’amore, per sedurlo con l’offerta della libertà donata dal Vangelo». Aspetti che definiscono, a giudizio del pontefice, «la grande missione affidata alla Congregazione per i vescovi: identificare coloro che lo stesso Spirito Santo pone alla guida della sua Chiesa».

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Medio Oriente - Scuola / 2: l’altro invisibile

I palestinesi nei testi scolastici israeliani

Ignazio De Francesco

Ignorando «deliberatamente l’esistenza degli ebrei e d’Israele, incitando al disprezzo e all’odio, alla glorificazione del jihad e del martirio, l’insegnamento dell’Autorità palestinese ha avuto le conseguenze più spiacevoli sulla sua gioventù. Ha contribuito a dare vita e ad ancorare in essa tutta una serie di stereotipi (…) Il conflitto con Israele è presentato in modo semplicistico, riduttivo, unilaterale.

Documenti, 2023-19

Roma: si apre il confronto sulla sinodalità

Apertura della XVI Assemblea generale 
ordinaria del Sinodo dei vescovi 
(4-29.10.2023)

Francesco

«Il mio auspicio è che durante questo mese di lavoro possiamo elaborare una road map per l’anno prossimo, da affidare poi al santo padre. Idealmente, questa road map dovrebbe indicare i punti in cui sentiamo che è stato raggiunto un consenso tra di noi e soprattutto all’interno del popolo di Dio, identificando i possibili passi da intraprendere come risposta alla voce dello Spirito. Ma dovrebbe anche dire dove è necessaria una riflessione più profonda e che cosa potrebbe favorirla». Con queste parole il card. Jean-Claude Hollerich, relatore generale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, ha spiegato il 4 ottobre nella sessione di apertura l’obiettivo dei lavori sinodali, che hanno occupato a Roma 522 partecipanti, dei quali 346 con diritto di voto, dal 4 al 29 ottobre.

Papa Francesco nel suo discorso di apertura, sempre il 4 ottobre, ha messo in luce il ruolo da protagonista dello Spirito Santo in questo cammino sinodale.

Il 25 ottobre è stata diffusa una Lettera del Sinodo al popolo di Dio, e il 29 ottobre è stata votata e approvata la Relazione di sintesi della prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023) e risultati delle votazioni, che pubblicheremo sul prossimo numero.

 

Documenti, 2023-19

Laudate Deum

Esortazione apostolica sulla crisi climatica

Francesco

Laudate Deum è il titolo della nuova esortazione apostolica di papa Francesco, pubblicata il 4 ottobre 2023, in occasione della festa del Santo di Assisi di cui il pontefice porta il nome. Il testo, in 6 capitoli e 73 paragrafi, completa e chiarisce l’enciclica Laudato si’ del 2015 sul tema, sempre più urgente, della crisi climatica. 

Riferendosi in particolare alla COP28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, l’esortazione intende lanciare un allarme perché, scrive Francesco, «il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura». La questione ambientale, spesso ridicolizzata e sminuita per interessi economici, è in realtà un problema umano e sociale. Anche i «gruppi detti “radicalizzati”», in realtà, «occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta a ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli». L’imminente Conferenza di Dubai potrebbe in tal senso rappresentare un punto di svolta, per l’adozione di forme vincolanti di transizione energetica che siano efficienti e monitorabili.

La visione cristiana del mondo sostiene il valore peculiare della diversità e importanza di tutti gli esseri viventi e l’impegno per preservare questo dono prezioso, dice il papa, può originarsi dalla stessa fede, che ci insegna il rispetto, sacro e umile, per la terra in cui viviamo.