Le parole di papa Francesco al termine della Via crucis 2014
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Ignorando «deliberatamente l’esistenza degli ebrei e d’Israele, incitando al disprezzo e all’odio, alla glorificazione del jihad e del martirio, l’insegnamento dell’Autorità palestinese ha avuto le conseguenze più spiacevoli sulla sua gioventù. Ha contribuito a dare vita e ad ancorare in essa tutta una serie di stereotipi (…) Il conflitto con Israele è presentato in modo semplicistico, riduttivo, unilaterale.
«Il mio auspicio è che durante questo mese di lavoro possiamo elaborare una road map per l’anno prossimo, da affidare poi al santo padre. Idealmente, questa road map dovrebbe indicare i punti in cui sentiamo che è stato raggiunto un consenso tra di noi e soprattutto all’interno del popolo di Dio, identificando i possibili passi da intraprendere come risposta alla voce dello Spirito. Ma dovrebbe anche dire dove è necessaria una riflessione più profonda e che cosa potrebbe favorirla». Con queste parole il card. Jean-Claude Hollerich, relatore generale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, ha spiegato il 4 ottobre nella sessione di apertura l’obiettivo dei lavori sinodali, che hanno occupato a Roma 522 partecipanti, dei quali 346 con diritto di voto, dal 4 al 29 ottobre.
Papa Francesco nel suo discorso di apertura, sempre il 4 ottobre, ha messo in luce il ruolo da protagonista dello Spirito Santo in questo cammino sinodale.
Il 25 ottobre è stata diffusa una Lettera del Sinodo al popolo di Dio, e il 29 ottobre è stata votata e approvata la Relazione di sintesi della prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023) e risultati delle votazioni, che pubblicheremo sul prossimo numero.
Laudate Deum è il titolo della nuova esortazione apostolica di papa Francesco, pubblicata il 4 ottobre 2023, in occasione della festa del Santo di Assisi di cui il pontefice porta il nome. Il testo, in 6 capitoli e 73 paragrafi, completa e chiarisce l’enciclica Laudato si’ del 2015 sul tema, sempre più urgente, della crisi climatica.
Riferendosi in particolare alla COP28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, l’esortazione intende lanciare un allarme perché, scrive Francesco, «il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura». La questione ambientale, spesso ridicolizzata e sminuita per interessi economici, è in realtà un problema umano e sociale. Anche i «gruppi detti “radicalizzati”», in realtà, «occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta a ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli». L’imminente Conferenza di Dubai potrebbe in tal senso rappresentare un punto di svolta, per l’adozione di forme vincolanti di transizione energetica che siano efficienti e monitorabili.
La visione cristiana del mondo sostiene il valore peculiare della diversità e importanza di tutti gli esseri viventi e l’impegno per preservare questo dono prezioso, dice il papa, può originarsi dalla stessa fede, che ci insegna il rispetto, sacro e umile, per la terra in cui viviamo.
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