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Documenti, 3/2014, 01/02/2014, pag. 65

Irradiare gioia, edificare la pace. Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Francesco
Come da «lunga e consolidata tradizione», il pontefice ha ricevuto – il 13 gennaio – i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. Il discorso di Francesco si è incentrato sulla fraternità, tema già al cuore del suo primo messaggio per la Giornata mondiale della pace (Regno-doc. 1,2014,1ss). Il papa ha percorso – tra Medio Oriente, Africa e Asia – una panoramica delle più recenti «ferite» alla pace, riconoscendole come altrettante negazioni della dignità umana. Tra esse, in particolare, l’«impossibilità di nutrirsi in modo sufficiente» – ancor più scandalosa «se pensiamo a quanto cibo viene sprecato ogni giorno in molte parti del mondo» – e «il dramma delle moltitudini costrette a fuggire dalla carestia o dalle violenze e dai soprusi». Il papa ha poi invitato a un impegno comune per «favorire una cultura dell’incontro» e per una diplomazia capace di «irradiare la gioia», in sintonia con quanto già detto dal nuovo segretario di stato mons. Pietro Parolin, lo scorso 13 dicembre, davanti allo stesso corpo diplomatico (cf. riquadro a p. 68).

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Il 10 febbraio papa Francesco ha scritto una lettera alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, pubblicata poi il giorno successivo. Il tema riguarda le «deportazioni di massa» che la nuova amministrazione Trump ha già attivato, mobilitando l’esercito (cf. anche Regno-att. 4,2025,70 e 106). La lettera invita i vescovi a resistere al provvedimento. Si tratta di fatto di una rottura tra Roma e Washington che non ha precedenti. Il papa esorta «tutti i fedeli della Chiesa cattolica, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a non cedere a narrazioni che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati».

Il giorno stesso i vescovi degli Stati Uniti hanno risposto al papa per bocca del presidente della Conferenza dei vescovi cattolici, l’ordinario militare mons. Timothy Broglio (cf. riquadro a p. 130).