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Documenti, 19/2014, 01/11/2014, pag. 601

Un uragano di speranza

Ai partecipanti all'Incontro mondiale dei movimenti popolari

Francesco
Martedì 28 ottobre papa Francesco incontra i partecipanti all’Incontro mondiale dei movimenti popolari. Il discorso che pronuncia ha toni appassionati e attraversa molti temi a lui cari: la questione dei poveri e la loro dignità; i diritti fondamentali (terra, casa e lavoro) e la «cultura dello scarto»; la pace e l’ecologia. Risponde, in modo diretto, all'accusa di essere «comunista»: «Questo nostro incontro risponde a un anelito molto concreto (…); un anelito che dovrebbe essere alla portata di tutti, ma che oggi vediamo con tristezza sempre più lontano dalla maggioranza della gente: terra, casa e lavoro. È strano, ma se parlo di questo per alcuni il papa è comunista. Non si comprende che l’amore per i poveri è al centro del Vangelo». La riflessione sul creato, inoltre, offre al papa l’oc- casione di annunciare pubblicamente l’imminente enciclica sull’ecologia. La conferma dell’interesse per il creato in senso ampio – l’ambiente, la responsabilità dell’uomo, gli effetti negativi dello sfruttamento delle risorse sulle persone – ritorna nella parte finale del discorso alla Pontificia accademia delle scienze (27 ottobre) e nell'omelia della solennità di Ognissanti al cimitero del Verano (1° novembre).

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Documenti, 2024-17

Una Chiesa che si volge a Est

Viaggio apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore (2-13 settembre 2024)

Francesco

Il viaggio apostolico che ha portato papa Francesco in Estremo Oriente dal 2 al 13 settembre è stato un viaggio di superlativi e contrasti: la visita sinora più lunga del pontificato, il paese musulmano più grande del mondo (l’Indonesia), quello con la maggiore diversità linguistica (Papua Nuova Guinea), uno tra i più cattolici in un continente in cui i cristiani sono una piccola minoranza (Timor Est), e infine la multietnica e multireligiosa Singapore.

Il focus del viaggio è stato il rapporto con l’islam, soprattutto in Indonesia, dove nell’ex capitale Giacarta si è svolto il momento forse più simbolico dell’intero viaggio, con la celebrazione interreligiosa nella moschea più grande del Sud-est asiatico insieme ai rappresentanti di tutte le fedi riconosciute dallo Stato.

Durante tutti gli incontri papa Francesco ha sottolineato il valore dell’unità nella diversità (che è anche il motto nazionale dell’Indonesia) e dell’armonia delle differenze: «L’armonia nel rispetto delle diversità si raggiunge quando ogni visione particolare tiene conto delle necessità comuni e quando ogni gruppo etnico e confessione religiosa agiscono in spirito di fraternità, perseguendo il nobile fine di servire il bene di tutti. La consapevolezza di partecipare a una storia condivisa, nella quale ciascuno porta il proprio contributo e dove è fondamentale la solidarietà di ogni parte verso il tutto, aiuta a individuare le giuste soluzioni, a evitare l’esasperazione dei contrasti e a trasformare la contrapposizione in fattiva collaborazione» (Giacarta, 4 settembre).

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Attualità, 2024-16

Dibattito - Diritti umani: universali per chi?

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La «Cina è impegnata su una via cinese di sviluppo dei diritti umani». Così Chen Xu, rappresentante cinese alla sede di Ginevra delle Nazioni Unite, prendendo la parola il 4 luglio scorso, durante la 56a sessione del Consiglio dei diritti umani dedicata all’Universal Periodic Review, appuntamento quadriennale di revisione per i paesi membri.