Documenti, 17/2014, 01/10/2014, pag. 537
Uccidere in nome di Dio è sacrilegio! Viaggio apostolico a Tirana (21.9.2014)
Francesco
«Il clima di rispetto e fiducia reciproca tra cattolici, ortodossi e musulmani è un bene prezioso per il paese e acquista un rilievo speciale in questo nostro tempo nel quale, da parte di gruppi estremisti, viene travisato l’autentico senso religioso e vengono distorte e strumentalizzate le differenze tra le diverse confessioni, facendone però un pericoloso fattore di scontro e di violenza, anziché occasione di dialogo aperto e rispettoso». Con queste parole alle autorità civili, papa Francesco ha richiamato il valore di una «felice caratteristica» dell’Albania – la pacifica e fruttuosa convivenza tra comunità e tradizioni religiose diverse – durante il suo viaggio apostolico a Tirana, lo scorso 21 settembre. Tema ripreso anche con i leader religiosi del paese, che ha esortato «a mantenere e sviluppare
la tradizione di buoni rapporti tra le comunità», e a sentirsi «uniti nel servizio» alla propria patria: «Non possiamo non riconoscere come l’intolleranza verso chi ha convinzioni religiose diverse dalle proprie sia un nemico molto insidioso, che oggi purtroppo si va manifestando in diverse regioni del mondo».
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