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Documenti, 17/2014, 01/10/2014, pag. 540

Quando latita il pastore… Udienza ai vescovi nominati nel corso dell'anno

Francesco
Non c’è dubbio che i pastori, il loro «stile» di vicinanza e di guida del popolo di Dio, sono temi cui il papa accorda una priorità decisiva. La lunga serie di occasioni nelle quali vi è ritornato si è arricchita, il 18 settembre, con l’udienza ai vescovi nominati nell’ultimo anno, radunati per un convegno promosso dalla Congregazione per i vescovi e dalla Congregazione per le Chiese orientali. Con loro ha toccato un aspetto della cura pastorale di fondamentale importanza perché legato alla riforma della Chiesa: «Ogni riforma autentica della Chiesa di Cristo comincia dalla presenza, (...) anche da quella del pastore che regge in nome di Cristo. (...) Quando latita il pastore o non è reperibile, sono in gioco la cura pastorale e la salvezza delle anime». Tra le caratteristiche di tale «presenza» spiccano l’intimità, l’assiduità, la pazienza nella relazione con la «Chiesa che vi è stata affidata» e la disponibilità a «coltivare spazio» per ricevere, accogliere, ascoltare, guidare «i vostri sacerdoti». «Vi vorrei vescovi rintracciabili non per la quantità dei mezzi di comunicazione di cui disponete», ha detto loro il papa, «ma per lo spazio interiore che offrite per accogliere le persone e i loro concreti bisogni».

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Il 10 febbraio papa Francesco ha scritto una lettera alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, pubblicata poi il giorno successivo. Il tema riguarda le «deportazioni di massa» che la nuova amministrazione Trump ha già attivato, mobilitando l’esercito (cf. anche Regno-att. 4,2025,70 e 106). La lettera invita i vescovi a resistere al provvedimento. Si tratta di fatto di una rottura tra Roma e Washington che non ha precedenti. Il papa esorta «tutti i fedeli della Chiesa cattolica, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a non cedere a narrazioni che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati».

Il giorno stesso i vescovi degli Stati Uniti hanno risposto al papa per bocca del presidente della Conferenza dei vescovi cattolici, l’ordinario militare mons. Timothy Broglio (cf. riquadro a p. 130).