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Documenti, 11/2014, 01/06/2014, pag. 336

Rivisitare il ministero, seguire Gesù. Prolusione alla LXVI Assemblea generale della CEI

Francesco
«Ho vissuto quest’anno cercando di pormi sul passo di ciascuno di voi… ho ascoltato e condiviso il racconto di speranze, stanchezze e preoccupazioni pastorali». Parla il «linguaggio della comunione» la prolusione con la quale papa Francesco ha aperto, come Paolo VI nel 1964, l’Assemblea della CEI (19.5.2014). Ed esprime «le attese del vescovo di Roma sull’episcopato italiano» nei termini di «alcune riflessioni con cui rivisitare il ministero». La Chiesa vi è descritta come comunità del Risorto, corpo del Signore e anticipo e promessa del Regno, stigmatizzando per contrasto le «legioni» di «tentazioni» che allontanano i pastori da questi profili ecclesiali: dall’illusione di poter contare sulle proprie strategie organizzative, all’ambizione che genera correnti, consorterie, settarismo, all’«attesa sterile di chi non esce dal proprio recinto». L’ultima parola è per il prossimo Convegno ecclesiale nazionale (Firenze 2015): il papa raccomanda che il cammino preparatorio, animato da discernimento comunitario, «inforchi occhiali capaci di cogliere e comprendere la realtà e, quindi, strade per governarla». Cf. Regno-att. 10,2014,300s. e in questo numero a p. 353.

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Francesco

«Scienziato esperto di geometria, vale a dire della scienza dei corpi posti nello spazio, e geometra esperto di filosofia, vale a dire della scienza delle menti poste nella storia, Blaise Pascal illuminato dalla grazia della fede poteva così trascrivere la totalità della sua esperienza: “Da tutti i corpi insieme non si saprebbe far uscire un piccolo pensiero: è impossibile, appartiene a un altro ordine. Da tutti i corpi e da tutte le menti non si può trarre un moto di vera carità: è impossibile, appartiene a un altro ordine, soprannaturale”». È una miniera di reminiscenze e di suggestioni pascaliane, tutte capaci di restituire la ricca bellezza del pensiero e della testimonianza di Blaise Pascal, questa lettera apostolica firmata e pubblicata da papa Francesco il 19 giugno 2023, nel quarto centenario della nascita del matematico e filosofo francese. Ma davvero la «totalità della sua esperienza», e in qualche modo lo sviluppo del documento papale che ne fa memoria, è ben riassunta dall’espressione, tratta – come molte altre – dai Pensieri che il papa cita nel paragrafo intitolato «L’ordine del cuore e le sue ragioni di credere», posto poco oltre la metà del testo e ripresa nella parte finale: «Al termine della sua vita breve ma di una ricchezza e fecondità straordinarie, aveva messo l’amore dei fratelli al primo posto».

 

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