Documenti, 9/2013, 01/05/2013, pag. 257
Care sorelle, siate madri. Assemblea plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali
Francesco
«La consacrata è madre, deve essere madre e non “zitella”! Scusatemi se parlo così, ma è importante questa maternità della vita consacrata, questa fecondità! Questa gioia della fecondità spirituale animi la vostra esistenza; siate madri, come figura di Maria madre e della Chiesa madre» (n. 1). Destinata a entrare nell’antologia delle parole memorabili di Francesco, l’esortazione alle religiose a perseguire la fecondità spirituale è stata pronunciata durante l’intervento del papa (il primo da molti anni a questa parte) all’Assemblea plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali (UISG), svoltasi a Roma dal 3 al 7 mag gio scorsi e dedicata a «Il servizio dell’autorità secondo il Vangelo» (cf. in questo numero alle pp. 260ss). Il discorso di papa Bergoglio è articolato su tre punti: Cristo e il suo Vangelo, vissuto nella pratica di obbedienza, povertà e castità, come approdo dell’esodo cui la vita religiosa continuamente chiama; il servizio come unico, vero modo di esercizio dell’autorità; l’ecclesialità come dimensione costitutiva della vita consacrata: «non è possibile che una consacrata e un consacrato non “sentano” con la Chiesa» (n. 3).
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