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Documenti
Documenti, 11/2013, 01/06/2013, pag. 321

Uscite verso le periferie dell’esistenza. Veglia di Pentecoste con movimenti, associazioni e laici

Francesco
«Quante volte Gesù è dentro e bussa alla porta per uscire, per uscire fuori, e noi non lo lasciamo uscire, per le nostre sicurezze, perché tante volte siamo chiusi in strutture caduche, che servono soltanto per farci schiavi, e non liberi figli di Dio?». È risuonato con forza e ripetutamente l’invito perentorio del papa a «uscire fuori», verso le «periferie esistenziali», durante la veglia di Pentecoste celebrata – lo scorso 18 maggio – insieme ai movimenti, alle nuove comunità, alle associazioni e alle aggregazioni laicali, in pellegrinaggio a Roma in occasione dell’Anno della fede. Dopo il saluto del presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, mons. Fisichella, Francesco ha risposto a quattro domande sul tema della fede, ribadendo l’assoluta centralità di Gesù nella vita del credente, l’importanza della preghiera, l’urgenza della testimonianza, soprattutto verso i poveri, fino al martirio. «Noi non possiamo restare tranquilli! Non possiamo diventare cristiani inamidati (…), che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo (…), toccare la carne di Cristo, prendere su di noi il dolore per i poveri».

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Il papa: il Documento finale è magistero

Francesco

Il 25 novembre la Sala stampa vaticana ha pubblicato una Nota di accompagnamento del Documento finale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, firmata da papa Francesco (www.vatican.va). Essa formalizza quanto già era stato detto nella conferenza stampa di pubblicazione il 26 ottobre: il Documento finale «partecipa del magistero ordinario del successore di Pietro (…) e come tale chiedo che venga accolto».

Documenti, 2024-21

Alla ricerca della verità

Viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio (26-29 settembre 2024)

Francesco

Nel viaggio apostolico che ha portato papa Francesco in Lussemburgo e in Belgio dal 26 al 29 settembre, i centri d’attenzione sono stati principalmente due: la questione delle violenze sessuali nella Chiesa belga, che negli ultimi vent’anni ha portato una tempestosa stagione di scandali, mea culpa e un processo di autoriforma ecclesiale; e la questione del rapporto con l’Università cattolica di Lovanio, il più antico ateneo cattolico, dove papa Francesco ha incontrato i docenti (sezione fiamminga) e gli studenti (sezione francofona).

In entrambi questi incontri Francesco ha sottolineato il tema della verità e della vocazione dell’università a «mantenere accesa la fiamma della ricerca e a rimanere una finestra aperta al mondo di oggi», contro i rischi del relativismo e del razionalismo. Nell’incontro con gli studenti è stata letta al papa una lettera (bit.ly/4eKZK17) sulle radici filosofiche e teologiche della crisi climatica, il posto delle emozioni e dell’impegno, la questione delle disuguaglianze, il ruolo delle donne e gli atteggiamenti della sobrietà e della solidarietà di fronte all’emergenza climatica. La risposta del papa ha portato a una contestazione sul ruolo della donna nella società, che ha preso la forma di un comunicato stampa dell’Università il 30 novembre (cf. riquadro a p. 697).

Documenti, 2024-19

Dilexit nos

Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo

Francesco

La quarta enciclica di papa Francesco, pubblicata il 24 ottobre, porta il titolo di Dilexit nos («Ci ha amati», Rm 8,37), ed è stata descritta dal teologo e vescovo mons. Bruno Forte nella conferenza stampa di presentazione come originata «dall’esperienza spirituale di papa Francesco, che avverte il dramma delle enormi sofferenze prodotte dalle guerre e dalle tante violenze in corso e vuol farsi vicino a chi soffre proponendo il messaggio dell’amore divino che viene a salvarci»; e tale da offrire «la chiave di lettura dell’intero magistero di questo papa».

Nella nuova enciclica, divisa in cinque capitoli, il papa àncora nell’esperienza diretta dell’amore di Gesù, simboleggiato dal Sacro Cuore, il fondamento della fede e della carità attiva: «Ciò che questo documento esprime permette di scoprire che quanto è scritto nelle encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni... e di prenderci cura insieme della nostra casa comune» (n. 217). «Oggi tutto si compra e si paga, e sembra che il senso stesso della dignità dipenda da cose che si ottengono con il potere del denaro… L’amore di Cristo è fuori da questo ingranaggio perverso... Egli è in grado di dare un cuore a questa terra e di reinventare l’amore laddove pensiamo che la capacità di amare sia morta per sempre» (n. 218).