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Documenti, 11/2013, 01/06/2013, pag. 321

Uscite verso le periferie dell’esistenza. Veglia di Pentecoste con movimenti, associazioni e laici

Francesco
«Quante volte Gesù è dentro e bussa alla porta per uscire, per uscire fuori, e noi non lo lasciamo uscire, per le nostre sicurezze, perché tante volte siamo chiusi in strutture caduche, che servono soltanto per farci schiavi, e non liberi figli di Dio?». È risuonato con forza e ripetutamente l’invito perentorio del papa a «uscire fuori», verso le «periferie esistenziali», durante la veglia di Pentecoste celebrata – lo scorso 18 maggio – insieme ai movimenti, alle nuove comunità, alle associazioni e alle aggregazioni laicali, in pellegrinaggio a Roma in occasione dell’Anno della fede. Dopo il saluto del presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, mons. Fisichella, Francesco ha risposto a quattro domande sul tema della fede, ribadendo l’assoluta centralità di Gesù nella vita del credente, l’importanza della preghiera, l’urgenza della testimonianza, soprattutto verso i poveri, fino al martirio. «Noi non possiamo restare tranquilli! Non possiamo diventare cristiani inamidati (…), che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo (…), toccare la carne di Cristo, prendere su di noi il dolore per i poveri».

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Medio Oriente - Scuola / 2: l’altro invisibile

I palestinesi nei testi scolastici israeliani

Ignazio De Francesco

Ignorando «deliberatamente l’esistenza degli ebrei e d’Israele, incitando al disprezzo e all’odio, alla glorificazione del jihad e del martirio, l’insegnamento dell’Autorità palestinese ha avuto le conseguenze più spiacevoli sulla sua gioventù. Ha contribuito a dare vita e ad ancorare in essa tutta una serie di stereotipi (…) Il conflitto con Israele è presentato in modo semplicistico, riduttivo, unilaterale.

Documenti, 2023-19

Roma: si apre il confronto sulla sinodalità

Apertura della XVI Assemblea generale 
ordinaria del Sinodo dei vescovi 
(4-29.10.2023)

Francesco

«Il mio auspicio è che durante questo mese di lavoro possiamo elaborare una road map per l’anno prossimo, da affidare poi al santo padre. Idealmente, questa road map dovrebbe indicare i punti in cui sentiamo che è stato raggiunto un consenso tra di noi e soprattutto all’interno del popolo di Dio, identificando i possibili passi da intraprendere come risposta alla voce dello Spirito. Ma dovrebbe anche dire dove è necessaria una riflessione più profonda e che cosa potrebbe favorirla». Con queste parole il card. Jean-Claude Hollerich, relatore generale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, ha spiegato il 4 ottobre nella sessione di apertura l’obiettivo dei lavori sinodali, che hanno occupato a Roma 522 partecipanti, dei quali 346 con diritto di voto, dal 4 al 29 ottobre.

Papa Francesco nel suo discorso di apertura, sempre il 4 ottobre, ha messo in luce il ruolo da protagonista dello Spirito Santo in questo cammino sinodale.

Il 25 ottobre è stata diffusa una Lettera del Sinodo al popolo di Dio, e il 29 ottobre è stata votata e approvata la Relazione di sintesi della prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023) e risultati delle votazioni, che pubblicheremo sul prossimo numero.

 

Documenti, 2023-19

Laudate Deum

Esortazione apostolica sulla crisi climatica

Francesco

Laudate Deum è il titolo della nuova esortazione apostolica di papa Francesco, pubblicata il 4 ottobre 2023, in occasione della festa del Santo di Assisi di cui il pontefice porta il nome. Il testo, in 6 capitoli e 73 paragrafi, completa e chiarisce l’enciclica Laudato si’ del 2015 sul tema, sempre più urgente, della crisi climatica. 

Riferendosi in particolare alla COP28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, l’esortazione intende lanciare un allarme perché, scrive Francesco, «il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura». La questione ambientale, spesso ridicolizzata e sminuita per interessi economici, è in realtà un problema umano e sociale. Anche i «gruppi detti “radicalizzati”», in realtà, «occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta a ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli». L’imminente Conferenza di Dubai potrebbe in tal senso rappresentare un punto di svolta, per l’adozione di forme vincolanti di transizione energetica che siano efficienti e monitorabili.

La visione cristiana del mondo sostiene il valore peculiare della diversità e importanza di tutti gli esseri viventi e l’impegno per preservare questo dono prezioso, dice il papa, può originarsi dalla stessa fede, che ci insegna il rispetto, sacro e umile, per la terra in cui viviamo.