Documenti, 5/2012, 01/03/2012, pag. 163
Per amore del mio popolo. Lettera pastorale per la chiusura del Giubileo di Napoli
«Con il Giubileo, la Chiesa di Napoli ha voluto rinvigorire e dare il giusto senso a quella speranza della quale la città, e ognuno dei suoi abitanti, non può fare a meno»: così il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nella lettera pastorale Per amore del mio popolo, presentata il 13 gennaio scorso, a meno di un mese dalla veglia di chiusura dell’Anno giubilare 2011 (16.12.2011). A dieci anni di distanza dalla visita di Giovanni Paolo II e a soli quattro anni da quella di Benedetto XVI, sembra ancora permanere il monito sulla «necessità di non disperdere, ma di organizzare la speranza della città». Una città che malgrado i «suoi mali» non ha mai mancato di «essere presente a ogni tratto del nostro pellegrinaggio» e a cui la Chiesa di Napoli non può voltare le spalle. Primario, dunque, per la pastorale ordinaria sarà l’obiettivo del bene comune e della corresponsabilità di tutti nel compierlo, seguendo tre traiettorie: «l’ammaestramento del Concilio», gli orientamenti CEI per il decennio 2010-2020, Educare alla vita buona del Vangelo, e il piano pastorale diocesano, riqualificato e più «radicato nel servizio e nel territorio».
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.