Documenti, 5/2012, 01/03/2012, pag. 129
La priorità della fede cattolica. Alla Congregazione dottrina fede e Commissione teologica intern.
Benedetto XVI
La necessità di «rendere Dio nuovamente presente in questo mondo» per aprire agli uomini «l’accesso alla fede» è un compito che Benedetto XVI ritiene strettamente collegato al tema dell’unità dei cristiani. Lo ha detto nel suo discorso alla Plenaria della Congregazione per la dottrina della fede (27.1.2012), precisando che lo slancio ecumenico, sostenuto «da quell’“ecumenismo spirituale” che si trova nello spirito della preghiera », deve scongiurare «il rischio di un falso irenismo e di un indifferentismo del tutto alieno alla mente del Vaticano II». Torna dunque il tema dell’accesso alla verità cui è implicito il problema ecclesiologico: «Come arriva la verità di Dio a noi?», si è chiesto il papa, segnalando tra le que stioni urgenti quella «dei metodi adottati nei dialoghi ecumenici», del valore dei documenti prodotti e «le grandi questioni morali circa la vita umana». Alla Plenaria della Commissione teologica internazionale (2.12.2011) – che ha recentemente pubblicato il documento Teologia oggi: prospettive, principi e criteri (8.3.2012) –, il pontefice ha invece parlato del valore di una corretta interpretazione trinitaria del monoteismo cristiano e della necessità di definire «i principi e i criteri secondo i quali una teologia può essere cattolica».
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