Documenti, 7/2011, 01/04/2011, pag. 249
Speranza per il Medio Oriente. Drew Christiansen sulla «primavera araba» in Tunisia e in Egitto
D. Christiansen
La «primavera araba» che repentinamente ha modificato gli equilibri del Medio Oriente negli ultimi tre mesi «ha accelerato in tutto il mondo arabo-musulmano sviluppi positivi che potrebbero essere alimentati e giungere a maturità». Drew Christiansen – gesuita, direttore della rivista America e consulente dei vescovi USA –, nel rileggere gli avvenimenti nordafricani nel discorso di apertura al Simposio annuale per la pace della diocesi di Arlington (Virginia, USA, 12.2) ha rivolto l’attenzione in particolare su tre prismi: la politica mediorientale degli Stati Uniti, che «è stata decisamente deleteria per i cristiani della regione»; il posto dei cristiani arabi nel mondo islamico, minacciati «dall’emergenza dell’islam militante e dal sacrificio dei loro interessi ad altri interessi geopolitici»; e la situazione dei cristiani in Terra santa, che fatica a essere compresa dai cristiani occidentali e in particolare statunitensi, e che purtroppo non mostra «germogli verdi, ma unicamente la vegetazione perenne del deserto che continua a offrire speranza in un paesaggio arido».
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