Documenti, 7/2011, 01/04/2011, pag. 193
Dal Risorgimento al Concilio. La Chiesa cattolica e l'unità d'Italia
«L’unità d’Italia … ha potuto aver luogo non come artificiosa costruzione politica di identità diverse, ma come naturale sbocco politico di un’identità nazionale forte e radicata, … al cui modellamento il cristianesimo e la Chiesa hanno dato un contributo fondamentale». È la tesi di fondo del messaggio che Benedetto XVI, nel solco dei suoi predecessori (cf. riquadro a p. 195), ha inviato il 16 marzo scorso al presidente della Repubblica Italiana, G. Napolitano (cf. riquadro a p. 197), per la ricorrenza del 150° anniversario dell’unitàd’Italia. Il papa prosegue indicando la «conciliazione» del 1929 (avvenuta «tra le istituzioni, non nel corpo sociale, dove fede e cittadinanza non erano in conflitto»; cf. anche, a p. 197, le parole del card. Bertone nel 140° di Roma capitale),
l’apporto dei cattolici all’elaborazione della Costituzione repubblicana e l’Accordo di revisione del Concordato lateranense (1984), che recepisce l’insegnamento del concilio Vaticano II sui rapporti tra Chiesa e comunità politica, come le successive tappe di un processo in cui «la Chiesa e i cattolici» sono rimasti «impegnati in vario modo» a favore «della promozione dell’uomo e del bene del paese»(cf. ampiamente Regno-att. 6,2011,145).
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