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Documenti, 7/2011, 01/04/2011, pag. 224

Cristo nelle vittime. Liturgia del lamento penitenziale

Diocesi di Dublino
A un anno dalla lettera di Benedetto XVI Ai cattolici d’Irlanda (Regno-doc. 7,2010,193), si sta per concludere la visita apostolica in alcune delle diocesi dell’isola per rispondere al problema delle violenze sessuali su minori da parte di sacerdoti e religiosi. La visita a Dublino, condotta dall’arcivescovo di Boston (USA), card. S. O’Malley (Regno-att. 6,2011,159), si segnala perché è stata conclusa da una liturgia, detta «Lamento penitenziale», celebrata dal visitatore assieme al vescovo locale, mons. D. Martin, nella pro-cattedrale St. Mary di Dublino il 20 febbraio. La celebrazione, che qui presentiamo assieme alle due brevi omelie del cardinale (cf. riquadro a p. 228) e dell’arcivescovo, prevedeva un’introduzione aperta dalla prostrazione davanti alla croce; la liturgia della Parola con brani dai rapporti ufficiali sulle violenze; la lavanda dei piedi ad alcune vittime; la recita di «litanie del lamento penitenziale»; la consegna del «cero della protezione» e la benedizione finale. Molto insistita la richiesta di perdono per quanti nella Chiesa non hanno voluto né vedere le violenze né farsi carico della sofferenza delle vittime.

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Documenti, 2011-7

Cristo nelle vittime. Diocesi di Dublino (Irlanda)

Diocesi di Dublino, D. Martin
A un anno dalla lettera di Benedetto XVI Ai cattolici d’Irlanda (Regno-doc. 7,2010,193), si sta per concludere la visita apostolica in alcune delle diocesi dell’isola per rispondere al problema delle violenze sessuali su minori da parte di sacerdoti e religiosi. La visita a Dublino, condotta dall’arcivescovo di Boston (USA), card. S. O’Malley (Regno-att. 6,2011,159), si segnala perché è stata conclusa da una liturgia, detta «Lamento penitenziale», celebrata dal visitatore assieme al vescovo locale, mons. D. Martin, nella pro-cattedrale St. Mary di Dublino il 20 febbraio. La celebrazione, che qui presentiamo assieme alle due brevi omelie del cardinale (cf. riquadro a p. 228) e dell’arcivescovo, prevedeva un’introduzione aperta dalla prostrazione davanti alla croce; la liturgia della Parola con brani dai rapporti ufficiali sulle violenze; la lavanda dei piedi ad alcune vittime; la recita di «litanie del lamento penitenziale»; la consegna del «cero della protezione» e la benedizione finale. Molto insistita la richiesta di perdono per quanti nella Chiesa non hanno voluto né vedere le violenze né farsi carico della sofferenza delle vittime.