Documenti, 3/2011, 01/02/2011, pag. 65
Il diritto alla libertà religiosa. Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
Benedetto XVI
Nel mondo vi sono luoghi dove «ancora oggi si registrano persecuzioni, discriminazioni, atti di vio lenza e di intolleranza basati sulla religione», aveva scritto il papa nel Mes saggio per la Giornata mondiale della pace 2011 (Regno-doc. 1,2011,5). Il 10 gennaio scorso, al cospetto del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, è entrato nel dettaglio, stigmatizzando quei paesi, perlopiù a maggioranza musulmana, in cui i cristiani sono una minoranza religiosa non tutelata ed esposta an che a violenze; quelli, come la Cina, che pur riconoscendo «una certa libertà religiosa» rendono la vita difficile alle comunità religiose; quelli «nei quali si accorda una grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, ma dove la religione subisce una crescente emarginazione», come in Europa, e quelli in cui si tende a «creare una sorta di monopolio statale in materia scolastica», come in America Latina e nella stessa Europa. Si colloca qui il riferimento esplicito a quei «corsi di educazione sessuale o civile … che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione», che ha catalizzato l’attenzione dei mass media nei giorni successivi.
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