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Documenti, 21/2011, 01/12/2011, pag. 680

Memoria, fedeltà, profezia. Relazione di mons. Francesco Cacucci per il 40° della Caritas italiana

F. Cacucci
«La consapevolezza di essere eredi di una lunga tradizione di carità (…) piuttosto che motivo d’orgoglio», deve «sollecitare l’impegno alla conoscenza»: è questo l’incipit della relazione che mons. Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, ha tenuto in occasione del 35o Convegno nazionale delle Caritas diocesane (Fiuggi, 21-23.11.2011) che celebrava i quarant’anni della Caritas italiana. «Ma proprio la “memoria” oggi risulta particolarmente compromessa» – continua mons. Cacucci –, in un contesto mediatico proteso a vivere l’attimo fuggente. Dunque «siamo chiamati ad attuare la carità della memoria», venendo incontro a uno dei nostri bisogni più profondi. Riferendosi anche al recente film di Ermanno Olmi Il villaggio di cartone, l’excursus storico punta a due nuclei: il primo è il «pensare la carità nell’orizzonte della sacramentalità, con un’attenzione non meramente marginale alla dimensione “mistagogica” della fede e della prassi»; il secondo è la profeticità del gesto «con il quale la Chiesa testimonia l’amore di condivisione con i poveri nella solidarietà e nella giustizia», la «fractio panis». E conclude: «può una persona definirsi cristiana se non riesce a vedere nei poveri il volto di Cristo?».

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