Documenti, 17/2011, 01/10/2011, pag. 538
Senza nostalgie né ingenue illusioni. Prolusione al Consiglio permanente CEI; Roma, 26-29.9.2011
«Insicurezza», «perplessità», «amarezza»: l’incipit della prolusione del card. Bagnasco al Consiglio permanente della CEI (26.9) non dà adito a dubbi. È una dura requisitoria sulla profonda crisi del paese. Il «cinismo», «il potere, il possedere o il piacere» che emergono dalle cronache sono da biasimare anche perché emblema di una grave «riluttanza a riconoscere l’esatta serietà della situazione al di là di strumentalizzazioni e partigianerie». Ne viene un agire «scombinato» che dà «l’impressione che il regolamento dei conti personali sia prevalente rispetto ai compiti istituzionali e al portamen - to richiesto dalla scena pubblica, specialmente in tempi di austerità». Molti altri aspetti sono trattati: uno dei più attesi era quello sulla presenza dei credenti nella scena pubblica, anche in vista di un incontro che si terrà a Todi il 17 ottobre a cui parteciperà massicciamente l’associazionismo di matrice cattolica e che sarà aperto dallo stesso Bagnasco: «Sembra rapidamente stagliarsi all’orizzonte la possibilità di un soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica, che (…) sia promettente grembo di futuro, senza nostalgie né ingenue illusioni».
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