Documenti, 13/2011, 01/07/2011, pag. 428
Il turismo religioso. Mons. Carlo Mazza, vescovo di Fidenza
Organizzato dal corso di laurea in Scienze del turismo e delle comunità locali della Facoltà di sociologia dell’Università di Milano-Bicocca, il convegno «Turismo e religioni. Memoria, percorsi ed emozioni» dello scorso 16 maggio è stato aperto dalla relazione introduttiva di mons. C. Mazza, vescovo di Fidenza, su «Turismo religioso nella società e nella Chiesa contemporanea». Il testo riconosce la necessità d’operare una distinzione tra il viaggio inteso come caratteristica prevalente dell’homo viator contemporaneo, inquieto anche dal punto di vista spirituale, e il viaggio dell’homo peregrinus, consapevole d’essere «stra niero e pellegrino» sulla terra in vista di una meta ulteriore. Di conseguenza si potrà pensare a configurare un turismo in grado di far «riscoprire l’identità complessa e il senso religioso di cui è depositario» il luogo sacro: non come mero oggetto di curiosità intellettuale ma come occasione per attingere «a quei segni di speranza di cui si ha bisogno nel cammino attuale della vita».
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