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Documenti, 11/2011, 01/06/2011, pag. 326

Universae Ecclesiae

Pontificia commissione «Ecclesia Dei»; W. Card. Levada; G. Pozzo
Sono trascorsi quasi quattro anni dal motu proprio di Benedetto XVI Summorum pontificum del 2007, che liberalizzava l’uso del Missale romanum preconciliare come forma straordinaria del rito latino accanto alla forma ordinaria secondo il Messale approvato da Paolo VI nel 1970, esito della riforma liturgica del concilio Vaticano II. La Summorum pontificum chiedeva a tutti i vescovi un rapporto dopo tre anni di applicazione. Il 13 maggio scorso la Pontificia commissione «Ecclesia Dei» – organismo incaricato della vigilanza in materia, nel 2009 riformato nel senso di un più stretto collegamento con la Congregazione per la dottrina della fede (cf. Regno-doc. 15,2009,495) – ha emanato un’istruzione dal titolo Universae Ecclesiae sull’applicazione della lettera apostolica, che fa appello ai vescovi e ai pastori delle Chiese locali perché rispondano generosamente a quanti chiedono la celebrazione della messa secondo il vecchio Messale, purché ciò non sia fatto a contestazione della validità del nuovo rito.

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