Documenti, 11/2011, 01/06/2011, pag. 330
Un nuovo movimento liturgico. Card. Kurt Koch sul motu proprio Summorum pontificum
«Il papa ritiene che sia oggi indispensabile un nuovo movimento liturgico, che nel passato egli ha definito come “riforma della riforma” della liturgia… Benedetto XVI infatti sa bene che, a lungo termine, non possiamo fermarci a una coesistenza tra la forma ordinaria e la forma straordinaria del rito romano, ma che la Chiesa avrà nuovamente bisogno nel futuro di un rito comune». L’intervento del presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani card. Kurt Koch al III Convegno alla Pontificia università San Tommaso d’Aquino sul motu proprio Summorum pontificum («Una speranza per tutta la Chiesa», Roma, 14 maggio 2011), di cui L’Osservatore romano ha pubblicato ampi stralci, rivela che la riabilitazione del rito pre-conciliare ha per il papa una funzione di «riconciliazione all’interno della Chiesa» e di «ponte ecumenico»: «Se l’ecumenismo intra-cattolico fallisce, la controversia cattolica sulla liturgia si estenderà anche all’ecumenismo e la liturgia antica non potrà svolgere la sua funzione ecumenica di costruttrice di ponti».
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