Documenti, 9/2008, 01/05/2008, pag. 257
Verità e giustizia: Con grande gioia. Intervista durante il volo
Benedetto XVI
Il riconoscimento progressivo della natura trascendente dell’uomo e la
«responsabilità di proteggere» i più deboli in ogni situazione vanno riconosciuti nella loro interconnessione anche con l’azione internazionale. È
questo il centro del discorso pronunciato da Benedetto XVI di fronte
all’Assemblea generale dell’ONU, il 18 aprile 2008, nel 60° anniversario
della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La visita all’ONU era il momento più atteso dell’8° viaggio apostolico del papa fuori d’Italia, che ha avuto come meta gli Stati Uniti (15-21.4.2008; cf. Regnoatt. 8,2008,221ss). Ma il viaggio si è caratterizzato anche per altri aspetti:
tra questi, l’incontro con i vescovi degli Stati Uniti, pastori di «una delle più vaste» e «più influenti» comunità cattoliche del mondo, segnata tuttavia negli ultimi anni dalla «grande sofferenza» delle violenze sessuali dei sacerdoti nei confronti dei minori (cf. riquadro a p. 265); gli incontri con i rappresentanti di altre religioni, e in particolare con gli ebrei, cui il papa ha consegnato un messaggio per la festa di Pesah; l’incontro con il presidente George W. Bush e la preghiera pronunciata a Ground Zero, là dove sorgevano le Torri gemelle abbattute dagli attentati terroristici del
2001 (cf. riquadri alle pp. 261 e 274).
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