Documenti, 3/2008, 01/02/2008, pag. 77
Alla «Sapienza». L'allocuzione del papa prevista per la visita all'Università «La Sapienza» di Roma
Benedetto XVI
«Che cosa può e deve dire il papa nell’incontro con l’università della sua città?». Egli ha il compito di «mantenere desta la sensibilità per la verità». Per questo Benedetto XVI aveva accettato l’invito a recarsi in visita all’Università «La Sapienza» di Roma il 17 gennaio scorso, poi declinato (cf. riquadro a p. 80s). Nel testo dell’allocuzione, reso pubblico dalla Santa Sede, il pontefice richiama la struttura originaria dell’università medievale – articolata nelle quattro facoltà di medicina, giurisprudenza, teologia e filosofia – come frutto della «disputa approfondita sul rapporto tra teoria e prassi, sulla giusta relazione tra conoscere e agire» della teologia medievale. Oggi, a fronte dell’enorme e frammentata crescita dei diversi campi del sapere – riflessa anche nell’evoluzione delle strutture accademiche – il rischio per il papa è che l’uomo «si arrenda davanti alla questione della verità» e che la ragione si pieghi «alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità» assurta a «criterio ultimo».
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