Documenti, 19/2008, 01/11/2008, pag. 592
La parola di Dio permane in eterno: Per un'ermeneutica della fede. Riflessione su esegesi e teologia
Benedetto XVI
Il compito più urgente per la vita e la missione della Chiesa oggi è il superamento del «dualismo tra esegesi e teologia». Intervenendo al Sinodo dei vescovi su «La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa», il 14 ottobre, Benedetto XVI sviluppa l’insegnamento contenuto nel n. 12 della costituzione conciliare Dei verbum identificando due distinti livelli metodologici che insieme determinano l’approccio della Chiesa alla sacra Scrittura. Il primo è quello del metodo storico-critico, necessario perché espressivo dell’incarnazione del Verbo: «Il fatto storico è dimensione costitutiva della fede cristiana». Il secondo livello è quello teologico: la Scrittura va interpellata nella stessa fede con cui è stata scritta, tenendo conto dell’unità delle Scritture, della Tradizione ecclesiale e dell’analogia della fede. Gli altri interventi del papa in Sinodo sono di tipo omiletico e sviluppano negli stessi termini la centralità della Bibbia nella vita della Chiesa e nell’interpretazione degli eventi storici. Alla figura di Pio XII è invece dedicato l’intervento nella messa per i 50 anni dalla sua morte.
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