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Documenti, 1/2008, 01/01/2008, pag. 6

Punto di stallo o nuovo kairos? Harding Meyer sul futuro del dialogo cattolico-evangelico

H. Meyer
Oggi «il dialogo cattolico evangelico attraversa un momento difficile e aleggia… la sensazione di una situazione di stallo se non addirittura della fine di questo dialogo», proprio in un momento in cui la Chiesa cattolica presenta, da questo punto di vista, una «costellazione particolarmente favorevole, senza precedenti negli ultimi secoli, perlomeno dal concilio Vaticano II: il papa e il presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani sono teologi provenienti dalla Germania, il “paese della Riforma”». A partire da queste considerazioni il teologo evangelico Harding Meyer, figura di spicco del movimento ecumenico e per molti anni direttore dell’Istituto per la ricerca ecumenica di Strasburgo, propone un metodo per superare lo stallo: che le parti s’impegnino in un’affermazione e in un’assunzione vincolanti dei risultati già raggiunti nel dialogo ecumenico a livello teologico, e in una serie di «dichiarazioni congiunte in via» sull’esempio della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, sui temi della cena del Signore, del ministero ecclesiale (cf. in questo numero a p. 55) e della comprensione della Chiesa. Da parte cattolica ha accettato la proposta il card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca (cf. Regno-att. 18,2007,607).

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