Documenti, 3/2007, 01/02/2007, pag. 70
La verità del mantrimonio. Discorso la tribunale della Rota romana
Benedetto XVI
«Non dobbiamo dimenticare che nelle cause di nullità matrimoniale la verità processuale presuppone la "verità del matrimonio" stesso». Essa significa che «l’indissolubilità del matrimonio non deriva dall’impegno definitivo dei contraenti, ma è intrinseca alla natura del "potente legame stabilito dal Creatore"». Incontrando, il 27 gennaio scorso, il tribunale della Rota romana in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, Benedetto XVI ha ribadito alcuni aspetti del magistero della Chiesa sul matrimonio, che gli osservatori hanno posto in relazione anche col dibattito in corso in alcuni paesi sulla regolamentazione giuridica delle unioni omosessuali.
Il papa ha infatti sottolineato la necessità di opporsi a un positivismo giuridico che considera il matrimonio come pura formalizzazione sociale dei legami affettivi, al soggettivismo che sottrarrebbe i cristiani comuni all’indissolubilità del vincolo coniugale, inteso come ideale non obbligante, e alla negazione del matrimonio come «realtà sessualmente differenziata dell’uomo e della donna, con le loro profonde esigenze di complementarietà, di donazione definitiva e di esclusività».
Stampa (5.2.2007) da sito Internet www.vatican.va. Sottotitoli redazionali.
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