Documenti, 1/2006, 01/01/2005, pag. 35
Il bene comune universale
La solidarietà che caratterizzava la Chiesa primitiva e che fondeva vita comunitaria, celebrazione eucaristica e opere di carità costituisce un «metro di paragone per ogni comunità cristiana», affermano i vescovi irlandesi, a maggior ragione laddove vi sono risorse economiche da poter ripartire. Nella lettera pastorale Verso un bene comune universale, resa nota lo scorso 9 settembre, la Chiesa irlandese plaude al successo economico che il paese ha conseguito in questi ultimi anni e che fa dire alla rivista The Economist che l’Irlanda è il «miglior posto in cui vivere». Contemporaneamente essa chiede che tale ricchezza sia condivisa con i paesi meno sviluppati, tramite lo strumento degli aiuti pubblici allo sviluppo, in base all’impegno preso dallo stato nell’anno del giubileo. Il testo ha come punti di riferimento la lettera apostolica di Giovanni Paolo II Mane nobiscum Domine sull’anno dedicato all’eucaristia e il Compendio della dottrina sociale della Chiesa elaborato dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace e pubblicato nel giugno 2004.
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