Documenti, 5/2005, 01/03/2005, pag. 167
Iniziazione: nuove esperienze
«Trovare o ritrovare i luoghi di trasmissione della fede» è la preoccupazione comune alle recenti esperienze di iniziazione cristiana in Italia. È quanto emerge dalla «prima ricognizione» compiuta in proposito dall’Ufficio catechistico nazionale, pubblicata lo scorso anno e alla quale mons. Caprioli, presidente della Commissione episcopale per la liturgia e relatore all’Assemblea CEI di maggio 2003 sul medesimo tema, premette questa articolata «comunicazione».
Il testo, che illumina molte delle prospettive della nota pastorale Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia (cf. Regno-doc. 13,2004,398), sottolinea la consapevolezza dei vescovi stessi sulla crisi del modello attuale di iniziazione cristiana e sul suo rapporto inadeguato con la cultura attuale: «la domanda non è anzitutto: “cosa esigere”» da chi chiede i sacramenti dell’iniziazione, ma «come creare le condizioni perché la Chiesa sia capace di accogliere la richiesta che a essa si rivolge».
Concludendo l’analisi delle esperienze in corso, mons. Caprioli riconosce positivamente due tendenze emergenti: lo spostamento progressivo del «perno di appoggio» della catechesi dai ragazzi agli adulti e il passaggio da «una catechesi per persone che hanno già la fede» al «coraggio di un primo annuncio».
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