Documenti, 1/2005, 01/01/2004, pag. 31
Una nuova stagione ecclesiale
«La ragione di questa assemblea è che stiamo entrando in una nuova fase della vita dell’Algeria. (…) Pensiamo che sia un bene per la Chiesa essere presente in Algeria. Essa le insegna a esistere in quanto minoranza in una terra islamica. È ugualmente utile per l’Algeria poiché essa rappresenta una piccola finestra aperta sulla differenza. Vogliamo porre il segno di una presenza fraterna. E vogliamo avere un futuro anche a motivo delle tensioni tra l’Occidente e un certo numero di comunità musulmane». Con queste parole mons. Henri Teissier, arcivescovo di Algeri, apriva la prima assemblea interdiocesana della storia ecclesiale algerina, nel settembre 2004, cui hanno preso parte 120 delegati, in rappresentanza delle quattro diocesi di Algeri, Laghouat, Orano e Constantine (cf. Regno-att. 18,2004,609). Un mese dopo la sua celebrazione, i vescovi hanno rielaborato i contenuti dell’assemblea in questo documento programmatico. Esso conferma l’indirizzo che ha sin qui caratterizzato la Chiesa algerina – una Chiesa di dialogo e solidale con la popolazione musulmana – e incoraggia le comunità ad aprirsi all’arricchimento proveniente dai tanti cristiani che arrivano in Algeria dall’Africa sub-sahariana o dall’Asia: «La Chiesa di Cristo non è europea. Essa è un dono di Dio a tutti i popoli e le nostre comunità, piccole ma molto diverse, sono chiamate a manifestare tale dono».
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