D
Documenti
Documenti, 9/2004, 01/05/2004, pag. 313

Dialogo interetnico e riconciliazione

Ordine francescano frati minori
In occasione dei dieci anni dall’inizio del sanguinoso conflitto ruandese, il Segretariato generale per l’evangelizzazione dei francescani ha organizzato un simposio internazionale su «Dialogo interetnico e riconciliazione» (Roma, 16-18.4.1004). L’attenzione dei frati minori al martoriato paese africano è data da due motivi: l’aver perso durante il genocidio due frati – fr. Georges Gashugi e fr. Vjeko Curic – e, come ha dichiarato il ministro generale José R. Carballo, il fatto che il Ruanda, proprio a partire dall’assassinio dei due religiosi, è uno dei paesi in cui le vocazioni francescane sono più consistenti, dopo Polonia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Corea, Vietnam. «Facendo memoria del genocidio in Ruanda, noi frati minori vogliamo chiedere perdono per tutte le volte in cui, nel corso della storia, ci siamo allontanati dallo spirito di Cristo e del suo Vangelo, offrendo al mondo… il triste spettacolo di modi di pensare e di agire contrari allo spirito del Vangelo e al carisma francescano» – scrive nel messaggio finale Carballo, del quale pubblichiamo anche la relazione su «Voi siete tutti fratelli. Riflessioni a dieci anni dal genocidio del Ruanda». Al simposio è anche intervenuto il segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, mons. R. Sarah, su «Dialogo interetnico e riconciliazione fra i popoli».

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.