Documenti, 7/2004, 01/04/2004, pag. 205
Verso Verona
«Lavorare per un’unione sempre più stretta tra cultura e missionarietà»: questa espressione di mons. Betori si presta bene a focalizzare l’intento e lo svolgimento del III Incontro nazionale del progetto culturale, svoltosi a Roma dall’11 al 13 marzo scorso col titolo «Nel cantiere del progetto culturale» e che radunava i vari soggetti locali – referenti diocesani, centri culturali cattolici, aggregazioni laicali, facoltà e istituti teologici, riviste, associazioni – impegnati a vario titolo in tale itinerario.
Nella prolusione iniziale, «L’impegno culturale della Chiesa in Italia», il card. Ruini ha ripercorso lo sviluppo ormai decennale del progetto culturale, in particolare segnalando la dinamica che esso patisce tra frammentarietà e convergenza; a mons. Betori è invece toccato, nella relazione conclusiva «Verso il Convegno ecclesiale di Verona», descrivere il raccordo tra il progetto culturale e gli orientamenti pastorali per il decennio, che sarà al centro dei lavori del Convegno ecclesiale di Verona 2006.
Tra le relazioni e gli interventi pronunciati, segnaliamo qui «Quale persona per quale futuro? Quale impegno nel cambiamento in atto?», di Adriano Fabris (ordinario di filosofia morale a Pisa), centrata sulla descrizione di tre fenomeni caratteristici del nostro tempo: «La progressiva spettacolarizzazione del mondo; le radicali trasformazioni del comunicare, in un’ottica sempre più strumentale; il predominio del consumo come forma di assimilazione e di annientamento della realtà».
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