Documenti, 15/2004, 01/09/2004, pag. 477
Padre Dehon: verso la beatificazione
«Venire a Gesù, imparare da lui, contemplare il suo Cuore, nutrirsi alla sorgente della salvezza per offrirla ai fratelli e alle sorelle attraverso i numerosi servizi del ministero e nel dono della vita: così si può riassumere il progetto che vive e ci trasmette padre Dehon». La prossima beatificazione del fondatore dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (dehoniani) p. Leone Dehon (1843-1925), prevista per la primavera dell’anno venturo, motiva la lettera del padre generale, José Ornelas Carvalho, ai confratelli e all’intera Famiglia dehoniana, inviata il 31 maggio scorso.
Il nucleo originale dell’intuizione carismatica di Dehon racchiude la centralità di Cristo-amore dentro l’involucro della devozione al Sacro Cuore. L’intimità contemplativa si sviluppa, sulla base dell’emergenza storica della fine dell’Ottocento, nel servizio ai giovani, ai ceti proletari e alla domanda democratica delle classi popolari. Il dato spirituale e carismatico è anche all’origine del servizio ecclesiale sia nell’annuncio sia nella scelta missionaria ad gentes.
La congregazione religiosa nata dalla sua fede appassionata nel 1878 ha testimoniato nel tempo la preghiera evangelica «Sint unum» («Siano una cosa sola») e la molteplicità di servizi da lui avviati o intuiti. Essa, composta da 2.200 membri, è ora – ricorda il padre generale – davanti all’esigenza della rifondazione: l’approfondimento dell’esperienza spirituale originaria, la sfida della vita nella comunità fraterna, la generosità nei vari campi della missione. La beatificazione del fondatore è il riconoscimento della validità ecclesiale del suo cammino e costituisce una proposta di vita cristiana offerta a tutti.
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