Documenti, 5/2003, 01/03/2003, pag. 181
Libertà e religione
«La storia è, per così dire, il regno della ragione; la politica non instaura il regno di Dio, ma certamente deve preoccuparsi per il giusto regno dell’uomo»;
la speranza messianica «evidenzia i criteri morali della politica e indica i limiti del potere politico;
grazie all’orizzonte della speranza, che lascia intravedere al di là della storia e in essa, dà il coraggio per il retto agire e per il retto soffrire».
Queste affermazioni costituiscono la cerniera del
discorso su «Libertà e religione nel futuro dell’Europa» pronunciato dal card. Joseph Ratzinger a Trieste il 20 settembre 2002, al convegno «Le due libertà», in occasione della consegna del premio «liberal Trieste»,
organizzato dalla Fondazione «liberal»
Il testo si apre con un ampio excursus sulle fortune dell’«apocalittica» come visione politica che esprime una «speranza critica della storia», posta a confronto con la «visione sobria» della politica e dell’agire
storico dei cristiani che caratterizza la gran parte del Nuovo Testamento; e si sviluppa mostrando come,
nell’epoca contemporanea, all’esercizio della ragione morale si contrapponga – anche dopo la caduta delle ideologie – l’elaborazione di «miti politici», ovvero l’unilateralizzazione mitica di valori reali, quali il
progresso, la scienza, la libertà.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.