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Documenti, 5/2003, 01/03/2003, pag. 168

I migranti, non più stranieri

Vescovi cattolici degli Stati Uniti e del Messico
«Mentre lo stato sovrano può imporre ragionevoli limiti all’immigrazione, il bene comune non è servito quando i diritti umani fondamentali dell’individuo sono violati. Nell’attuale situazione del mondo, in cui la povertà globale e la persecuzione sono in crescita, il presupposto è che le persone devono migrare per mantenere e proteggere sé stesse, e le nazioni che sono in grado di riceverle lo devono fare, nei limiti del possibile». Nel quarto anniversario della consegna alle Chiese cattoliche americane dell’esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in America da parte di Giovanni Paolo II (23.1.1999), come recezione dell’Assemblea speciale per l’America del sinodo dei vescovi viene pubblicata – per la prima volta congiuntamente – il 22 gennaio 2003 dai vescovi cattolici degli Stati Uniti e del Messico una lettera pastorale sulla migrazione dal titolo Non più stranieri: insieme nel viaggio della speranza. La preoccupazione pastorale per la dignità e i diritti dei migranti si unisce a una serie di richieste specifiche alle amministrazioni Bush e Fox circa le misure da attuare in nome del rispetto dei diritti umani fondamentali, oltre che della sicurezza degli stati: in prospettiva vi è la riapertura dei negoziati per un accordo bilaterale sulle migrazioni, interrotti dopo l’11 settembre 2001. Cf. Regno-att. 4,2003,125.

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