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Documenti, 21/2003, 01/11/2003, pag. 674

Domande per l'approfondimento

CEI
La figura di Chiesa che la parrocchia è chiamata a esprimere, a partire dai tratti che contraddistinguono la sua vita quotidiana; il suo compito fondamentale, che è il servizio alla fede in favore delle persone che la frequentano o la incontrano; le azioni che la costruiscono, e anzi la generano; la responsabilità di tutti per la vitalità della parrocchia. Forte di un intenso lavoro preparatorio, è ricca di stimoli e sollecitazioni la relazione con cui mons. Corti, vescovo di Novara e vicepresidente della CEI, ha aperto la LII Assemblea generale dell’episcopato italiano, dedicata al tema: «La parrocchia, Chiesa che vive tra le case degli uomini» (Assisi, 17-20 novembre 2003). L’Assemblea si è conclusa con la consegna di un Messaggio dei vescovi ai parroci e a tutti i battezzati e con la pubblicazione del consueto Comunicato finale. Negli stessi giorni in cui i vescovi erano riuniti, si sono celebrati a Roma i funerali dei 19 soldati italiani morti a Nassiriya, in Iraq (cf. Regno-att. 20,2003, 649): l’omelia del card. Ruini nel riquadro a p. 676. Originali: stampe da supporti magnetici in nostro possesso.

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Nel corso dell’81a Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ad Assisi sono stati approvati anche un Appello per la pace, letto durante la veglia del 19 novembre, e una Mozione, pubblicata il 21 novembre (www.chiesacattolica.it). Di seguito il testo della mozione.

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CEI: sia pace in Terra santa!

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Rendiconto 2023

CEI – Sostentamento del clero

Ritorna a salire il gettito dell’otto per mille dell’IRPEF che lo Stato attribuisce alla Chiesa cattolica. Lo si può registrare da due dati: quello riportato dall’ultimo Rendiconto, previsto dall’art. 44 della legge 20 maggio 1985, n. 222, delle somme pervenute nel 2023 all’Istituto centrale per il sostentamento del clero e alla CEI (pubblicato nel Notiziario della CEI nel 2024 e reso disponibile a fine anno) e quello pervenuto nel 2024, su cui la recente Assemblea straordinaria dei vescovi italiani ha votato la relativa ripartizione (cf. riquadro a p. 395). Si tratta di cifre sopra al miliardo di euro: rispettivamente 1.002.916.590 e 1.014.987.405. I fondi vengono spesi dalla CEI secondo tre grandi voci: «esigenze di culto e pastorale», «sostentamento del clero» e «interventi caritativi», che seguono questo ordine anche per consistenza. Nel 2023 le esigenze di culto ammontano a 435.750.000 euro, seguite dal sostentamento del clero con 403 milioni e dagli interventi caritativi con 295 milioni. Nel 2024 ammontano a 407 milioni di euro, seguite dal sostentamento del clero con 384 milioni e dagli «interventi caritativi» con 280 milioni. Sono cifre ragguardevoli, che nascondono tuttavia due punti deboli: la costante esiguità delle offerte deducibili – nate per responsabilizzare i fedeli sul mantenimento dei propri parroci –; e il numero delle firme che esprimono come destinatario dell’otto per mille la Chiesa cattolica: nel 2024 sono il 69,51%, con un -0,83% rispetto al 2023; senza dimenticare che solo il 40% dei contribuenti italiani si ricorda di firmare la relativa casella.