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Documenti, 11/2003, 01/06/2003, pag. 382

La "Roadmap"

USA, UE, Russia, ONU
«Una composizione finale e complessiva del conflitto israelo-palestinese entro il 2005» è l’obiettivo dichiarato di questa «Roadmap», l’itinerario di pace su cui gli Stati Uniti – col consenso di Unione Europea, Russia e Nazioni Unite – stanno impegnando tutto il loro peso politico e diplomatico, grandemente accresciuto nell’intera area mediorientale dopo l’esito del conflitto iracheno. Il piano, che dall’inizio di maggio è oggetto delle valutazioni e delle prese di posizione del governo d’Israele e dell’Autorità palestinese, prevede la coesistenza di israeliani e palestinesi in due stati distinti e confinanti, e scommette sulla possibilità di accompagnare passo dopo passo la costruzione dello stato palestinese (elezioni, stesura di una Costituzione ed edificazione di istituzioni democratiche) in modo che Israele abbia le più ampie garanzie di essere «accettato», dai palestinesi e dagli altri paesi arabi, «come un vicino con cui vivere nella pace e nella sicurezza». La principale di queste garanzie, sulla quale la Roadmap insiste a lungo, riguarda naturalmente la sicurezza rispetto alla violenza e al terrorismo. La definizione delle questioni dei confini, di Gerusalemme, dei rifugiati e degli insediamenti viene invece affidata alla Conferenza internazionale collocata verso la fine dell’itinerario di pace.

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