Documenti, 1/2003, 01/01/2003, pag. 42
Una religione tra le altre?
"La grazia redentrice di Dio normalmente incontra l'uomo non solo isolato nella solitudine della sua cosciena morale, bensì nella totalità della sua situazione socio-culturale… Sono dunque due gli elementi che qui vengono riconosciuti: la ricerca comune da parte dell'umanità di una causa prima religiosa e l'azione nascosta della grazia di Gesù Cristo, ancora sconosciuta, nelle religioni non cristiane". Lungo questi due assi portanti si muove la ricostruzione storica e l'indagine sistematica del rapporto fra la singolarità della fede cristiana e il fenomeno storico della pluralità delle religioni svolta dal card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca, nella relazione di apertura dell'Assemblea plenaria autunnale svoltasi a Fulda il 23-26 settembre 2002 (cf. Regno-att. 18,2002,600ss): "Il cristianesimo: una religione fra le altre? Sul dialogo interreligioso in prospettiva cattolica". E' la concretezza storica della "persona di Gesù" che deve divenire il "punto di convergenza di una teologia delle religioni". Su questa base Lehmann individua una criteriologia per il dialogo interreligioso nell'attuale contesto culturale e sociale: il presupposto di un orizzonte universale dell'umano cui si riferisce ogni specifica religione; la forma di servizio che ciascuna di esse deve assuere rispetto alle questioni fondamentali dell'esistenza; la riconoscibilità nel loro attuarsi che Dio è la meta ultima della nostra vita; il rispetto per la dignità dell'uomo e della donna nella loro situazione concreta, sostenendo la loro libera disposizione di sé; una visione onnicomprensiva della libertà di religione e la sua realizzazione pratica in gni contesto culturale e politico.
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