Documenti, 19/2002, 01/10/2002, pag. 596
Incontro a Roma
«Per alimentare la ricerca della piena comunione, anche nelle divergenze dottrinali che tuttora permangono, occorre trovare strumenti concreti, instaurando consultazioni regolari, nella convinzione che nessuna situazione difficile è destinata a rimanere irrimediabilmente tale, e che grazie all'atteggiamento di ascolto e di dialogo e allo scambio regolare di informazioni possono essere individuate soluzioni soddisfacenti per appianare le frizioni e giungere a un'equa soluzione di problemi pratici».
È probabilmente contenuto in questa ipotesi di «strumenti concreti» per «consultazioni regolari», formulata in riferimento al più vasto contesto degli attuali rapporti tra cattolici e ortodossi (cf. Regno-att. 16,2002,514; Regno-doc. 17,2002,521), il tratto più significativo della visita ufficiale del patriarca della Chiesa ortodossa di Romania, Teoctist, a Giovanni Paolo II e alla Chiesa di Roma, svoltasi dal 7 al 13 ottobre scorsi. L'incontro, tre anni dopo la storica visita di Giovanni Paolo II a Bucarest (maggio 1999; Regno-att. 10,1999,292; Regno-doc. 11,1999,329), si è svolto il 12 e si è caratterizzato per i discorsi pronunciati in pubblico e per la firma di una Dichiarazione comune. L’atto conclusivo della visita è stata la liturgia eucaristica di domenica 13, in San Pietro, presieduta dal papa ma con interventi significativi del patriarca. Cf. Regno-att. 18,2002,595.
Originali: stampa (12.10.2002) da sito Internet www.vatican.va.
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