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Documenti, 19/2002, 01/10/2002, pag. 632

Chiesa e petrolio

Conferenze episcopali dell'Africa centrale (ACERAC)
Nel corso dell’assemblea plenaria dell’ACERAC (che comprende Camerun, Ciad, Congo, Gabon, Guinea equatoriale e Repubblica centrafricana) tenutasi dal 7 al 14 luglio a Malabo (Guinea equatoriale), i vescovi della regione hanno affrontato due temi principali, il ruolo della donna e la questione dell’industria petrolifera, da cui sono scaturiti due documenti. Proponiamo in queste pagine la riflessione sul secondo tema, da un lato per la particolare attualità che assume all’indomani dell’annuncio, da parte degli Stati Uniti, di un maggior investimento futuro sul petrolio africano; dall’altro per la stridente discrepanza tra il tenore di vita delle popolazioni della regione e le entrate petrolifere, gestite però direttamente dalle compagnie. «Spesso la scoperta del petrolio ha fatto sognare il popolo», che «s’illude, pensando a un maggior numero di posti di lavoro, alla crescita del potere d’acquisto, alla liberazione dai duri lavori della terra o a impieghi più rimunerativi. (…) Ora il petrolio non è una risorsa inesauribile e, per lo più, gli impieghi che offre sono temporanei. (…) Che cosa succederà alle popolazioni che hanno ceduto alla manna del petrolio senza trarne beneficio?». L’Église et la pauvreté en Afrique centrale: le cas du petrole, opuscolo. Nostra traduzione dal francese.

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