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Documenti, 1/2002, 01/01/2002, pag. 56

La Chiesa in Inghilterra e Galles

C. Murphy O'Connor, arcivescovo di Westminster
La situazione della Chiesa cattolica nel Regno Unito «è oggi totalmente diversa. La comunità cattolica non è più ai margini e non può più permettersi di starsene tranquillamente lì... Ora siamo, e dobbiamo essere, al cuore del cristianesimo istituzionale di questo paese». A partire da questo dato storico, il card. C. Murphy O'Connor, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale, delinea, in un discorso tenuto alla Conferenza nazionale dei sacerdoti a Leeds il 5 settembre 2001 che ha suscitato un ampio dibattito presso l’opinione pubblica, il quadro del cattolicesimo inglese. Esso presenta alcuni lati oscuri che potrebbero causare scoramento: in particolare il calo delle vocazioni e la violenza sui minori (per la quale è stata istituita una commissione ad hoc). Il dato della secolarizzazione porta la Chiesa cattolica inglese a essere preoccupata non tanto delle «conversioni» – una questione da «lasciare a Dio» – quanto di «cercare di riguadagnare coloro che hanno abbandonato la pratica religiosa. Se siamo il piccolo gregge, non significa che siamo simili a un ghetto o una setta, significa che la Chiesa del futuro sarà molto più aperta al nostro mondo non credente, più capace di toccare le persone se esse intimamente desiderano essere toccate. Sarà una Chiesa che non si nasconde». Originale: stampa (5.11.2001) da sito Internet www.westminsterdiocese.org.uk. Nostra traduzione dall'inglese.

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