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Documenti, 3/2001, 01/02/2001, pag. 73

Novo millennio ineunte

Giovanni Paolo II al termine del grande giubileo
"Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo". Con la lettera Novo millennio ineunte, indirizzata "all'episcopato, al clero e ai fedeli al termine del grande giubileo dell'anno duemila" e firmata in San Pietro il 6 gennaio 2001, Giovanni Paolo II addita alla Chiesa il prossimo percorso, dopo la celebrazione dell'anno santo. Il documento, pensato come un trittico, focalizza la centralità della figura di Cristo ("Un volto da contemplare"), e fissa lateralmente da una parte la memoria del giubileo ("L’incontro con Cristo, eredità del grande giubileo"), ripercorrendone con gioia e gratitudine i momenti salienti, e dall’altra la novità del tempo inaugurato dal giubileo ("Ripartire da Cristo" e "Testimoni dell’amore"). Lo caratterizza la ripresa di due temi: la centralità delle Chiese locali e lo sviluppo della collegialità, entrambi declinati a partire dalla necessità di "promuovere una spiritualità della comunione". Al tema del giubileo appena concluso, Regno-att. 2,2001 ha dedicato lo "studio del mese. L'Osservatore romano 8-9.1.2001, inserto tabloid.

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