D
Documenti
Documenti, 15/2000, 01/08/2000, pag. 477

Bioetica-cellule staminali

Le direttive dell'amministrazione Clinton
A distanza di qualche giorno dalle Raccomandazioni rese note dal governo Blair (cf. in questo numero a p. 471), l'ente federale che presso il Ministero della sanità statunitense si occupa della ricerca, i National Institutes of Health (NIH), ha pubblicato le Direttive per la ricerca che utilizza cellule staminali umane pluripotenti, frutto di un dibattito aperto il 2 dicembre 1999 con la pubblicazione di una bozza e durato fino al 22 febbraio scorso. Per legge, i fondi federali non possono essere utilizzati per ricavare direttamente cellule staminali pluripotenti dagli embrioni, così come non è possibile utilizzare cellule staminali derivate da tecniche di clonazione; né produrre embrioni a partire dalle cellule staminali. Le Direttive, uscite sul Federal Register il 25 agosto, aggirano tuttavia l'ostacolo permettendo di fare ricerca non sugli embrioni ma sulle cellule staminali perché, come afferma il comunicato stampa di presentazione, «tali cellule non sono embrioni». Inoltre, gli embrioni da cui tali cellule devono provenire – procedimento lasciato al finanziamento dei privati – devono essere quelli in eccesso rispetto alle esigenze dei trattamenti per la sterilità; e per garantire un certo lasso di tempo perché i donatori dei gameti diano il consenso all'uso per la ricerca di embrioni inizialmente destinati all'impianto, devono essere congelati. Infine deve essere scrupolosamente seguito un percorso di documentazione e di concessione di permessi, che rendano la ricerca il più possibile «trasparente» e controllabile in tutti i suoi passaggi.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.