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Documenti, 19/1997, 01/10/1997, pag. 598

Cristo fortuna dell'Italia

card. Giacomo Biffi
XXIII CEN

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«L’Italia non è una landa deserta o semidisabitata, senza storia, senza tradizioni vive e vitali, senza un’inconfondibile fisionomia culturale e spirituale, da popolare indiscriminatamente, come se non ci fosse un patrimonio tipico di umanesimo e di civiltà che non deve andare perduto». La nota del cardinale arcivescovo G. Biffi, che tradizionalmente apre l'anno pastorale della diocesi di Bologna (12.9.2000), ha ricevuto un'ampia eco nazionale e internazionale. Essa rintraccia quel «volto cristiano» che caratterizza la città attraverso una rassegna di alcuni edifici-simbolo e di alcuni tratti socio-culturali che ne caratterizzano «l'anima». Tuttavia, scrive il card. Biffi nella nota pastorale, oggi si assiste a «un innegabile calo di tensione» di tale storica civiltà dalle radici profondamente cattoliche, che rischia di soccombere anche per mano dell’islam veicolato dall'immigrazione: esso infatti è portatore di valori «incompatibili» con quelli del patrimonio culturale italiano, fondato sul cattolicesimo, «religione nazionale storica». Pertanto da un lato «i criteri per ammettere gli immigrati non possono essere solamente economici e previdenziali», e dall’altro «le autorità civili non dovrebbero trascurare» il fatto che «le condizioni di partenza dei nuovi arrivati non sono ugualmente propizie». Sul tema dell'immigrazione in Italia cf. in questo numero a p. 000. Opuscolo, EDB, Bologna 2000.
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